"He’s one of us": pandemia, proteste e il significato della figura di Donald Trump per i suoi elettori

Il saggio che segue presenta una serie di interviste fatte con gruppi di elettori di Trump nel pieno del suo mandato presidenziale. Tale mandato è stato investito, nel 2020, dal disastro della pandemia e dalle proteste che hanno incendiato i maggiori centri urbani statunitensi in risposta alle violenze della polizia. Come Trump abbia reagito alla situazione e all’immi- nente confronto elettorale, coronando un periodo di interventi apparentemente scomposti, è cosa nota. Altrettanto noto è che, nonostante il suo rifiuto dell’esito elettorale, egli abbia perso il confronto sia nel voto popolare sia nei singoli stati. Oltre a ricevere una netta mag- gioranza dei grandi elettori (306 contro 232), Biden ha distanziato Trump, voto più voto meno, di 7.060.000 voti popolari (81.282.373 contro 74.222.484), un esito molto netto, che va oltre il divario normalmente registrato nelle ultime elezioni. A monte di questi dati c’è da considerare che, in un contesto potenzialmente scoraggiante per l’affluenza alle urne, c’è stata una partecipazione straordinaria (il 67%) e qualificata da una grande affluenza delle donne e delle minoranze. Su questo, e sul fatto che le infrastrutture elettorali hanno sostanzialmente retto nonostante le minacce di Trump e dei suoi avvocati, si dovrà tornare a riflettere. Così come si dovranno analizzare seriamente i motivi per cui Trump continua a dare voce a questioni tanto sentite da aver comunque raccolto 10 milioni di voti in più rispetto al 2016. L’articolo che segue ci invita a tornare sul suo successo presso fette impor- tanti dell’elettorato e lo pubblichiamo come un primo passo e un invito ad aprire un dibatti- to che tenga insieme tutto il periodo post-Obama senza negarsi il rapporto che, certamente complesso e variegato, lega Trump ai suoi elettori e sostenitori.