Per uno sviluppo sostenibile delle costruzioni. Dalla cultura del "non più di" a quella del "non meno di"
Articolo
Data di Pubblicazione:
2015
Abstract:
Con la fine del secolo scorso e, soprattutto, con l'inizio del 21° secolo, il mondo ha acquisito la consapevolezza di essere entrato nell'era dello sviluppo sostenibile [1]. La sfida più importante che, in quest'ottica, si presenta per il settore delle costruzioni è quella di sostenere la crescita della popolazione, e la conseguente industrializzazione e urbanizzazione, attraverso la realizzazione di infrastrutture e abitazioni garantendo la protezione dell'ambiente, riducendo il consumo di energia e di risorse naturali e limitando fortemente l'emissione di inquinanti in atmosfera, nel suolo e nelle acque. L'industria delle costruzioni e, in particolare, quella dei materiali a base cementizia, ha soddisfatto ampiamente le esigenze legate al crescente sviluppo della popolazione a livello mondiale. Il calcestruzzo, nell'arco di un secolo è diventato il materiale da costruzione più diffuso al mondo ed è stato utilizzato, grazie alla sua versatilità, per la costruzione di grattacieli, di strade, ponti, dighe, porti e diffusamente nell'ambito dell'edilizia residenziale. Tuttavia, questo sviluppo, in passato, è stato reso possibile anche perché la sensibilità per un minore impatto ambientale nella produzione del cemento e del conglomerato cementizio sull'ambiente era relegato in secondo piano. Il settore dei materiali cementizi era tutto teso a sostenere esclusivamente la crescita senza porre particolare attenzione alle problematiche ambientali. Oggi, grazie alla mutata sensibilità a livello mondiale nei riguardi dell'inquinamento e nel depauperamento delle risorse naturali, la situazione può ritenersi drasticamente cambiata. L'industria del calcestruzzo, infatti, è considerata il più grande fagocitatore di risorse naturali. Inoltre, i cementi più largamente utilizzati contengono in misura preponderante il clinker di cemento Portland che non può considerarsi un materiale "environmentally friendly". La produzione mondiale di cemento, infatti, contribuisce per circa il 7% alle emissioni di CO2 ritenuta la principale responsabile del riscaldamento del pianeta e dei cambiamenti climatici registrati nel corso degli ultimi anni. Pertanto, l'industria delle costruzioni e, in particolare, quella dei materiali a base cementizia, si trova a dover affrontare nell'immediato futuro il problema di come conciliare due esigenze fortemente antitetiche, in altre parole come poter sostenere la crescita della popolazione, riducendo, allo stesso tempo, drasticamente l'impatto sull'ambiente.
La limitazione dell'impatto ambientale nella produzione dei materiali da costruzione può essere conseguita fondamentalmente attraverso tre "strade" basate sulla riduzione del consumo di energia per la produzione degli ingredienti, delle emissioni di inquinanti e del consumo di risorse naturali non rinnovabili.
Tipologia CRIS:
1.1.01 Articoli/Saggi in rivista - Journal Articles/Essays
Elenco autori:
Coppola, Luigi; Coffetti, Denny; Lorenzi, Sergio
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