Data di Pubblicazione:
2016
Abstract:
Con la Nascita della tragedia di Nietzsche (1872), Dioniso ha fatto irruzione sulla scena filosofica e
anche su quella politica. Da allora, è stato quasi sempre presentato come il dio dell’energia vitale,
in grado di accedere a tutti gli opposti; il dionisiaco sarebbe una forza che dissolve i confini, e
genera continuamente nuove ibridazioni. In tutte queste versioni, Dioniso viene esaltato come un
liberatore. Quest’articolo si propone invece di indicare le aporie del dionisiaco, cioè le catene –
non facilmente visibili – che lo imprigionano. Il primo a rivelarle è stato Euripide. Nelle Baccanti,
la potenza dell’informe impedisce il sorgere di identità complesse. Ogni personaggio viene trascinato
verso l’indistinzione. Il principio di metamorfosi funziona in maniera troppo fluida. Bisogna
perciò riscoprire il ruolo dell’apollineo, anche nell’opera di Nietzsche: e soprattutto la necessità
dell’alleanza tra le due divinità estetiche. Soltanto nel legame reciproco ciascuna di esse diventa
una forza oltrepassante.
Tipologia CRIS:
1.1.01 Articoli/Saggi in rivista - Journal Articles/Essays
Elenco autori:
Bottiroli, Giovanni Angelo Giuseppe
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