Persona
Comunicazioni
Curriculum Vitae
Valentina Raimondo, conservatrice museale dell’Università degli studi di Bergamo.
Storica dell’arte specializzata in arte italiana del Novecento, con particolare attenzione alla scultura, alla critica d’arte e alla cultura visiva legata alla figura di Gabriele d’Annunzio, si occupa della gestione della collezione d’arte e dell’archivio del Fondo Ada e Mario De Micheli dell'Università di Bergamo.
Dopo il conseguimento del diploma di specializzazione in Storia dell’arte contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e del dottorato in Storia e critica dei beni artistici e ambientali presso l’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per molti anni come ricercatrice freelance presso le principali istituzioni culturali bergamasche (tra cui la GAMeC, la Fondazione Accademia Carrara, il Museo delle storie di Bergamo, la Biblioteca civica Angelo Mai) e dal 2021 al 2025 a un progetto di ricerca presso l’Università di Bergamo finanziato dal Max Planck Institute nell’ambito del programma "Material Culture, Science, and Technology", e dedicato all’analisi degli aspetti materici dell’opera di Giacomo Manzù.
Ha pubblicato numerosi saggi e monografie e collaborato con importanti enti e fondazioni, tra cui gli Archivi Guttuso, l’Archivio Severini Franchina, la Fondazione Giorgio Cini, la Fondazione Helenita e Aligi Sassu, la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani.
Storica dell’arte specializzata in arte italiana del Novecento, con particolare attenzione alla scultura, alla critica d’arte e alla cultura visiva legata alla figura di Gabriele d’Annunzio, si occupa della gestione della collezione d’arte e dell’archivio del Fondo Ada e Mario De Micheli dell'Università di Bergamo.
Dopo il conseguimento del diploma di specializzazione in Storia dell’arte contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e del dottorato in Storia e critica dei beni artistici e ambientali presso l’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per molti anni come ricercatrice freelance presso le principali istituzioni culturali bergamasche (tra cui la GAMeC, la Fondazione Accademia Carrara, il Museo delle storie di Bergamo, la Biblioteca civica Angelo Mai) e dal 2021 al 2025 a un progetto di ricerca presso l’Università di Bergamo finanziato dal Max Planck Institute nell’ambito del programma "Material Culture, Science, and Technology", e dedicato all’analisi degli aspetti materici dell’opera di Giacomo Manzù.
Ha pubblicato numerosi saggi e monografie e collaborato con importanti enti e fondazioni, tra cui gli Archivi Guttuso, l’Archivio Severini Franchina, la Fondazione Giorgio Cini, la Fondazione Helenita e Aligi Sassu, la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani.