L’obiettivo dell’insegnamento è fornire agli studenti un inquadramento generale sulla tutela del
patrimonio culturale nell’ordinamento nazionale (art. 9 Cost. e d.lgs. n. 42/2004) e sovranazionale
(convenzioni internazionali), con un approfondimento specifico sulle modalità di valorizzazione dei
beni culturali specificamente previste in Italia.
Al termine del corso lo studente dovrebbe essere in grado di: (I) comprendere quale sia la nozione
di bene culturale e di individuarne il regime giuridico; (II) delineare le modalità e il procedimento di
valorizzazione dei beni culturali
Nessuno.
Il corso è svolto con lezioni frontali durante le quali sarà esaminato il dato normativo e sarà
illustrata la giurisprudenza più significativa intervenuta, dando modo di offrire esemplificazioni
pratiche sulle tematiche del corso (ad es., apposizione del vincolo sulla casa-museo di Lucio Dalla,
sul Caffè Greco o sul ristorante “Vero Alfredo”, o – ancora – sponsorizzazione del restauro del
Colosseo o il c.d. “art bonus”).
L’esame si svolge esclusivamente in forma orale e il voto è espresso in trentesimi.
Il corso, premessi alcuni cenni sulla tutela dei beni e del patrimonio culturale nella Costituzione
(art. 9 Cost.), delinea le competenze legislative (art. 117 Cost.) e amministrative (Ministero,
Soprintendenze e istituzioni museali) in tema di tutela. Vengono, successivamente, tratteggiate le
convenzioni internazionali che si occupano di beni culturali e della loro protezione.
Ancora, si illustrano le norme che presiedono alla scoperta e alla circolazione (vendita,
esportazione, prestiti) delle opere d’arte.
Infine, durante il corso vengono specificamente esaminate le disposizioni nazionali che si
occupano di fruizione e valorizzazione dei beni culturali (art. 101 e ss. d.lgs. n. 42/2004), nonché di
partecipazione degli enti del terzo settore alla co-programmazione e co-progettazione (art. 55 e ss.
d.lgs. n. 117/2017).
