Il corso intende introdurre ed analizzare i concetti ed i principali strumenti in tema di risoluzione dei conflitti (conflict resolution), così come i conseguenti processi di State building, ovvero quei processi di stabilizzazione, di democratizzazione e di ricostruzione istituzionale, economica e sociale, in situazioni di post-belliche.
Al termine del corso lo studente avrà una conoscenza dei meccanismi, che regolano i processi di post conflict institution building, all’interno del sistema internazionale, e una consapevolezza degli strumenti multidisciplinari in contesti di crisi, disastro ed emergenze umanitarie,
Inoltre saranno indagate le pratiche e le politiche di ricostruzione politica e sociale che devono essere messe in atto per stabilizzare un paese in situazione post-bellica, attraverso un approccio pluridisciplinare.
Conoscenza della lingua inglese adeguata alla lettura e comprensione dei testi in lingua. Inoltre si richiede la padronanza delle nozioni basilari di geografia e di storia contemporanea.
Il corso si basa su lezioni frontali ed anche su discussioni in classe sulle letture assegnate.
Prima dell'inizio del corso, verrà resa disponibile una lista di letture obbligatorie, tratte dai libri indicati nel programma, che costituiranno il materiale di riferimento per le presentazioni di gruppo. Questo aiuterà gli studenti anche a comprendere il materiale discusso e proposto nelle lezioni.
Quindi, agli studenti sarà chiesto di lavorare a gruppi per preparare una presentazione su un tema assegnato. Gli studenti devono studiare i libri di testo suggeriti nelle parti indicate dal docente.
Le slide presentate a lezione saranno rese disponibili.
L’esame è orale e consiste nella verifica delle conoscenze e delle competenze attraverso due modalità di valutazione: 1) la verifica ed una valutazione delle capacità di rielaborare e argomentare oralmente le conoscenze acquisite attraverso la discussione di riferimenti teorici e studi di caso; 2) la valutazione delle capacità di realizzare connessioni multidisciplinari ed interdisciplinari da un punto di vista storico, politico, economico e sociale.
La valutazione sarà espressa in trentesimi.
In alternativa, parte dell’interrogazione potrà essere sostituita dalla elaborazione di un breve saggio di una lunghezza massima di 1.500/2.000 parole (note e bibliografia escluse), che prenda in considerazione l’analisi di un caso-paese a scelta dello studente.
Il corso si compone di due parti tra loro strettamente interrelate. Nella prima parte del corso, di carattere propedeutico e generale, oltre ad uno approfondimento sulla storia delle relazioni internazionali, saranno presentati alcuni “termini-concetto” ritenuti fondamentali per meglio comprendere le dinamiche della gestione e risoluzione dei conflitti. Tra questi verranno analizzati, anche nei loro aspetti evolutivi, i concetti di “pace”; “guerra/conflittualità” (tra cui le nuove tipologie di guerre, le c.d. guerre asimmetriche e la lotta al terrorismo); “democrazia; democrazie, democratizzazione”; “Stati, falliti (fragile/failing/failed State)”; gli strumenti di politica internazionale per la risoluzione dei conflitti: peacekeeping, peacebuilding, peace-enforcing, ed i concetti di “State building/Nation building”; post-conflict reconstruction.
Nella seconda parte del corso verranno presentati, in forma seminariale, alcuni casi-studio con lo scopo di analizzare le vulnerabilità e le criticità delle politiche messe in atto, e di individuare al contempo anche una serie di buone-pratiche per il successo dello stesso State building e del post-conflict reconstruction. In particolare verranno presi in esamina alcuni casi nelle regioni del Medio Oriente, Balcani ed Africa.
