Data di Pubblicazione:
2015
Citazione:
(2015). O.M. Ungers: Prime Case . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/192677
Abstract:
La mostra O.M. Ungers - Prime Case presenta tre opere che hanno un ruolo chiave nella fase iniziale del lavoro di Oswald Mathias Ungers (1926-2007).
Sono case che - in un momento di crisi del Movimento moderno - riflettono la ricerca di un nuovo modo di intendere la forma architettonica, una ricerca con la quale Ungers diventa un protagonista importante nel dibattito sull’architettura dei seguenti decenni.
Questo vale soprattutto per l’Italia, dove Aldo Rossi pubblica su Casabella già nel 1960 un lungo articolo sul lavoro dell’architetto tedesco che indica una certa affinità, una specie di Wahlverwandschaft tra un gruppo di giovani architetti vicini a Ernesto N. Rogers e Ungers.
Ma oltre al loro significato nel dibattito all’inizio degli anni’60, in queste case si manifesta anche un aspetto centrale nel lavoro di Ungers: lo studio – condotto in maniera pressoché continuativa per più di 50 anni - della forma in sé, cioè delle sue regole di formazione e trasformazione e delle sue manifestazioni di base, Körper und Raum.
Si tratta di una ricerca sulla morfologia nell’accezione di Goethe, in cui la forma architettonica è intesa come entità unitaria, una Gestalt, gestita da un’idea superiore, articolata da un ordine preciso e in grado di dare un’interpretazione complessiva del luogo e del programma.
Tipologia CRIS:
1.3.01 Monografie o trattati scientifici - Books
Elenco autori:
Vieths, Stefan
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