Data di Pubblicazione:
2022
Citazione:
(2022). Tre "Maestri". Alberto Manzi [journal article - articolo]. In NUOVA SECONDARIA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/215848
Abstract:
Primo di una serie di tre saggi dedicati ad altrettanti maestri che crescono nel quadro dell’Italia fascista e si
affacciano alle scelte della vita matura nel secondo dopoguerra, questo dedicato ad Alberto Manzi rivela
una figura poco conosciuta al di fuori dello stereotipo della trasmissione televisiva “Non è mai troppo
tardi”. La figura del maestro Manzi ci introduce infatti nella complessa vicenda ideologica che presiede all’
elaborazione di una nuova pedagogia per la società democratica dell’Italia post fascista. All’indomani della
guerra, intorno al problema dell’educazione si mobilita una enorme quantità di risorse politiche e
intellettuali. Ai vecchi nodi, mai definitivamente sciolti, dell’analfabetismo e dell’accesso delle classi
popolari all’istruzione si affiancano nuove questioni: la nascita della democrazia, in assenza di esperienze
democratiche significative da parte dei cittadini del nuovo Stato repubblicano, stimola una intensa ricerca
pedagogica. Mentre la politica è impegnata sul fronte della scuola popolare e della riforma del sistema
italiano di istruzione, l’associazionismo magistrale e le iniziative per la promozione di una nuova cultura
educativa si moltiplicano. Manzi partecipa a questo movimento da giovane maestro, rivelando fin dall’inizio
la sua duplice vocazione di insegnante e di scrittore per ragazzi. Collaboratore di Luigi Volpicelli
all’Università di Roma, la tematica di una scuola nuova per una società di massa, che era stato il grande
tema degli anni Trenta in relazione con l’iniziativa culturale messa in atto da Giuseppe Bottai e da tutta la
ricerca pedagogica fascista post-gentiliana, trova in Manzi una inaspettata declinazione. Grazie ad una
borsa di studio che lo porta all’inizio degli anni Cinquanta in America Latina, Manzi scopre infatti la
grande questione contadina del continente subamericano in anni di grandi fermenti ideologici e politici.
All’America spagnola resterà legato per una parte significativa della sua vita, ritornando nel vasto
continente sistematicamente per più di vent’anni, esponendosi a tutti i rischi del caso. Il legame che egli
stabilisce con il mondo ispano-americano troverà un significativo riconoscimento alla fine degli anni
Ottanta dal governo dell’Argentina che vorrà riconoscere i meriti conseguiti dal maestro di Roma nel campo
dell’alfabetizzazione popolare.
Tipologia CRIS:
1.1.01 Articoli/Saggi in rivista - Journal Articles/Essays
Elenco autori:
SCOTTO DI LUZIO, Adolfo
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