PAOLO CESARETTI Paolo Cesaretti si è laureato in Lettere Classiche nell’a.a. 1979/1980 all’Università di Pisa, con il massimo dei voti e la lode, discutendo una tesi in Filologia Bizantina. Ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Filologia Greca e Latina (Università di Firenze – II Ciclo) nell’estate 1989. Negli a.a. 1991-1993 ha fruito di una borsa di post-dottorato in Filologia Classica presso l’Università Statale di Milano. Negli anni 1994-2000 ha coniugato la ricerca con l’attività editoriale. Nell’a.a. 2000-2001 è divenuto ricercatore di Civiltà Bizantina, presso l’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara; nell’a.a. 2006/2007 si è trasferito all’Università di Bergamo, dove nell’a.a. 2016-2017 è diventato professore associato di Civiltà Bizantina (abilitato professore ordinario dal 2017). È membro del collegio di dottorato in Studi umanistici e transculturali dell'Università degli studi di Bergamo, dove inoltre dirige (dal 2017) la collana editoriale della Scuola di Alta Formazione Dottorale. Rappresenta (dal 2012) l’Università di Bergamo presso l “Tavolo del Classico” delle Università Lombarde presso l’Ufficio Scolastico Regionale. Condirettore scientifico del periodico di cultura greca “Periptero”, è membro di numerosi comitati scientifici e redazionali, di associazioni e di accademie. Fa inoltre parte del Cosiglio Direttivo della Associazione Italiana di Studi Bizantini. Ha tenuto lezioni, seminari, conferenze, in atenei, musei, istituti culturali italiani e stranieri. Le ricerche di Cesaretti – testimoniate da edizioni critiche, testi di scavo, monografie, commenti, articoli scientifici, recensioni, curatele, traduzioni - sono di matrice storico-filologica, con apertura a sviluppi interdisciplinari. Ha indagato soprattutto il periodo che va dalla Tarda Antichità alla Quarta Crociata, sotto i seguenti aspetti: • la tradizione filologica, con particolare attenzione per l’opera di Michele Psello, di Gregorio di Corinto, di Teodoro Prodromo, di Giovanni Tzetzes, di Eustazio di Tessalonica; • l’agiografia, con particolare attenzione ai saloi o “santi folli” Simeone e Andrea, alla produzione agiografica costantinopolitana e italomeridionale dei secoli IX-XI, alla “Storia di Barlaam e Ioasaf”; • il rapporto tra Bisanzio e l’Occidente; • il VI secolo di Giustiniano, Teodora, Belisario con l’opera di Procopio di Cesarea; • il rapporto tra testo e immagine a Bisanzio. Ha inoltre studiato in prospettiva storico-culturale figure e momenti salienti della ricezione di Bisanzio nella storia culturale europea e curato le edizioni italiane di classici della bizantinistica novecentesca. Dal 1994 è giornalista pubblicista. (ultimo agg. 4 novembre 2025)