Data di Pubblicazione:
2018
Citazione:
(2018). Il bambino e la città: libertà di movimento e democrazia nello spazio pubblico . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/129637
Abstract:
Nella sezione Resilient Cities di The Guardian del 30 dicembre 2016 sono state
pubblicate delle brevi interviste ad architetti, attivisti e scrittori in merito a
come le loro città sarebbero dovute cambiare nel 2017. Saskia Sassen, intervistata
per New York, cita tre esigenze significative per questa trattazione: lo
sviluppo di un trasporto pubblico “trasversale”, e non solo radiale, per una
città multi-centrica; il sostegno ai negozi di quartiere piuttosto che al franchising
(“do we really need a multinational to have a cup of coffee in our neighbourhood?”;
l’inaugurazione di walking school buses (il pedibus) “come a Seattle” in
cui i bambini hanno un percorso protetto per recarsi a scuola sì da ridurre il
numero di auto e aumentare la sicurezza.
È sorprendente come Sassen evidenzi, in modo forse ingenuo, il pedibus
tra gli interventi minimalisti per migliorare la qualità della vita. Sarebbe facile
eccepire che la letteratura scientifica esprime dubbi sull’effettiva riduzione del
traffico a seguito dell’attivazione del pedibus (Mackett, 2013) e che questa
azione sia comunque una modalità organizzativamente complessa in cui i
bambini non godono di reale autonomia (Borgogni, 2016). Il pedibus, infatti,
e, ancor più, la mobilità sicura indipendente dei bambini, sono al tempo
stesso azioni minimaliste e altamente trasformative che interrogano la vivibilità,
e pertanto la sostenibilità della città, a partire dai comportamenti, dalle
culture degli adulti medi (Ward, 2000) che la popolano e ne determinano le
politiche. Riflettendo, infatti, sulla direzione di senso che costituisce lo sfondo
del desiderio di Sassen, si prospetta una risignificazione della visione della
città e, in particolare, del suo spazio pubblico. Lo spazio pubblico, per sua natura
polisemico, a volte compatto, in molti casi frammentato e difficile da
percorrere, come ci ricorda Perec (1989), consente, o nega, logiche e fenomenologie
aprendo la riflessione sugli aspetti conflittuali e sulla sua, apparente,
natura democratica. Costituisce, certo, la “parte” più pedagogicamente, antropologicamente, sociologicamente interessante, la parte senza la quale non
potrebbe esistere il “resto” della città.
Tipologia CRIS:
1.2.01 Contributi in volume (Capitoli o Saggi) - Book Chapters/Essays
Elenco autori:
Borgogni, Antonio
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Titolo del libro:
Scuola, Democrazia, Educazione. Formare ad una nuova società della conoscenza e della solidarietà
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