ID:
106127
Dettaglio:
SSD: Indefinito/Interdisciplinare
Durata: 24
CFU: 4
Sede:
BERGAMO
Url:
FILOSOFIA/FILOSOFICO TEORICO Anno: 1
Anno:
2024
Course Catalogue:
Il laboratorio mira non solo a familiarizzare gli studenti con uno dei testi fondamentali per la filosofia occidentale moderna, ma anche – e soprattutto – a sviluppare competenze di lettura attenta alle strutture argomentative caratteristiche della disciplina. Si presta particolare attenzione alle modalità espositive e strutturali adottate nello svolgimento dei ragionamenti presentati, e si incoraggia una capacità di analizzare e criticare le mosse cruciali attraverso alcuni strumenti di formalizzazione e di riformulazione, anche alla luce delle obiezioni diventate "classiche".
Nessuno
La modalità didattica prevalente sarà quella della lezione frontale. Gli studenti sono comunque incoraggiati a intervenire con domande, obiezioni e critiche, e a formulare proposte di approfondimento e dibattito. Contributi seminariali da parte degli studenti possono concorrere alla valutazione del profitto del corso.
Fatto salvo che un voto per un esame universitario è valido solo se suffragato dalla firma dello studente sui registri della stessa università alla presenza di almeno un membro della commissione d’esame del corso per cui si procede alla valutazione, e tenendo fermo il diritto dello studente di non accettare un voto, rifiutando di apporre la sua firma, si offre una varietà di modi di generare un voto.
Quello più affermato è l’interrogazione orale. Tipicamente, questa è della durata di 10-15 minuti per modulo e comincia con una domanda “a scelta” per ciascuna delle aree coperte nello svolgimento delle lezioni. Il docente riserva il diritto di interrogare anche sugli argomenti meno visitati dallo studente. Nel caso in cui lo studente sia disposto ad accettare un voto generato per una delle altre modalità, l’interrogazione può ridursi al minimo indispensabile.
Alla fine del corso verrà proposto un “pre-appello” (paper) scritti riguardanti gli argomenti trattati in aula nel corso delle lezioni. L'esame dura due ore, e comprende una scelta di tre domande tra le sei proposte; la scelta delle tre domande sulle sei proposte è libera.. Ogni risposta vale fino a 10/30; risposte in sovrannumero non vengono prese in considerazione. Lo studente che voglia integrare il voto è sempre libero di sottoporsi a interrogazione orale sui temi già affrontati nello scritto.
Un’ulteriore proposta è quella della tesina, ossia una relazione dattiloscritta (di 10,000-20,000 battute) riportando gli esiti di letture e riflessioni autonome riguardanti un argomento inerente ai temi del corso. In ogni caso, e soprattutto per i non-frequentanti, è vivamente consigliato di concordare l’argomento da trattare con il docente.
Le Meditazioni di Prima Filosofia di Renato Cartesio (fr.: René Descartes, 1596-1650) furono pubblicate per la prima volta in latino nel 1641 insieme a una raccolta di obiezioni di alcuni dei filosofi più influenti del Seicento e le risposte dello stesso Cartesio. Il breve testo (poco più di cento pagine nell'edizione diventata standard) è suddiviso in sei "giorni" ed è raccontato in prima persona; ma questa persona non è da identificarsi con Cartesio in carne e ossa, e proponiamo di chiamare il narratore "Renatus". La dinamica del primo giorno parte dal riconoscimento da parte di Renatus di aver nutrito sin dalla sua infanzia alcune convinzioni ingiustificate, e procede a radicalizzare i motivi che possono aver intaccato tante delle sue convinzioni, fino a rendere incerta ogni credenza che poteva essere stata imposta da un genio maligno. All'inizio del secondo giorno, Renatus ricapitola le cose messe in dubbio dall'ipotesi del genio maligno, ma presto si rende conto che, per essere tratto in inganno, lui stesso deve esistere. Questo riconoscimento è noto come il "cogito", ed è stato oggetto di accesi dibattiti. I principali usi che ne fa Renatus sono di assicurarsi che almeno una cosa è certa (la propria esistenza), e di indicare che questo fatto non sembra dipendere dall'esistenza di nessun ente corporeo. Procede dunque ad indagare quale possa essere il fondamento del mero fatto della sua esistenza, e conclude che questo deve essere un'entità non-contingente, ossia Dio. Nel quarto giorno, Renatus indaga le fonti dei suoi errori precedenti, e trova che è stato tratto in inganno dall'affermare o negare (operazioni della volontà) le nozioni che trova nel suo intelletto. Torna, dunque, a considerare quali sono i contenuti dell'intelletto di cui può fidarsi e trova, di nuovo, che la nozione di Dio s'impone come innegabile. Il sesto giorno riprende la questione delle condizioni in cui è lecito fidarsi di alcune informazioni derivanti dai sensi.
Nessuna