Data di Pubblicazione:
2023
Citazione:
(2023). I contesti e la formazione nelle attività motorie e sportive . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/260149
Abstract:
Negli ultimi anni il mondo delle attività motorie e sportive è oggetto di profondi
cambiamenti legislativi che, in divenire, hanno avuto profonde ricadute sull’organizzazione
dei contesti che lo riguardano a partire, in particolare, dalla Legge
08 agosto 2019, n. 86, la c.d. Riforma dello Sport. Questa, con l’intento di “disciplinare
il carattere sociale e preventivo-sanitario dell’attività sportiva, quale strumento
di miglioramento della qualità della vita e della salute, nonché quale mezzo
di educazione e di sviluppo sociale” (art. 5, comma a, Capo II), è stata perfezionata
dal successivo D.Leg. del 28 febbraio 2021, n. 36 che, tra l’altro, all’art. 41, capo
III, individua e definisce il profilo di nuove figure professionali, ciascuna riconducibile
ad un percorso di studi in scienze motorie e sportive: il Chinesiologo di
base (laurea triennale L-22); il Chinesiologo sportivo (classe delle lauree magistrali
in scienze e tecniche dello sport, LM-68), il Manager dello sport (classe delle lauree
magistrali in organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorieLM-
47); il Chinesiologo delle attività motorie preventive ed adattate (classe delle
lauree magistrali in scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate,
LM-67). Va da sé che il riordino dei contesti passa inderogabilmente per un riordino
delle professionalità che in questi contesti operano, e il D.Leg. 36/2021 è
puntuale nell’esprimere una chiara necessità di tenere insieme profili professionali
e formazione universitaria. Infatti, da un’analisi più attenta emerge in prima istanza
la volontà del D.Leg. 36/2021 di distanziare i contesti sportivi (palestre della salute)
dal contesto sanitario, così come invece precedentemente enunciato negli intenti
della L. 86/2019, e di valorizzare il riconoscimento di un “valore culturale,
educativo e sociale dell’attività sportiva, quale strumento di miglioramento della
qualità della vita e di tutela della salute, nonché quale mezzo di coesione territoriale”
(art. 3, comma 2a), valore espresso anche nell’enunciato del successivo
comma 2i, che riferisce l’obiettivo di “valorizzare la formazione dei lavoratori sportivi,
in particolare dei giovani atleti, al fine di garantire loro una crescita non solo
sportiva, ma anche culturale ed educativa […]”.
Il cambiamento dei contesti sportivi sembra così essere fortemente collocato
in una dimensione bio-psico-sociale, dove l’orientamento educativo è costrutto
fondamentale e onnicomprensivo. Purtuttavia lo stesso decreto, nel declarare le
professioni sportive (art. 41), riconduce al solo Chinesiologo di base una specifica
relazione con il valore educativo delle attività motorie e sportive, riservandogli “la
conduzione, gestione e valutazione di attività motorie individuali e di gruppo a
carattere compensativo, educativo, ludico-ricreativo e sportivo finalizzate al mantenimento
ed al recupero delle migliori condizioni di benessere fisico nelle varie
fasce di età attraverso la promozione di stili di vita attivi”; null’altro è definito in
riferimento alle altre professioni che sembrano invece orientate ad un ruolo nettamente
tecnico, seppur altamente specializzato.
Tipologia CRIS:
1.4.01 Contributi in atti di convegno - Conference presentations
Elenco autori:
Agosti, Valeria; Borgogni, Antonio
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Titolo del libro:
Sisemi educativi, Orientamento, Lavoro
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